Cangiano (Fdi): “De Luca? Altro che sceriffo… Solo chiacchiere e distintivo”

CASERTA – “Potrei oggi dire di essere stato facile profeta nei miei interventi dei giorni scorsi in cui, mentre in molti guardavano a De Luca come la risoluzione di tutti i problemi facendolo diventare un idolo del web, io cercavo di richiamare l’attenzione sul nulla di fatto che quelle sceneggiate mediatiche risolvevano in termini di contenimento del contagio e adeguamento del nostro sistema sanitario Regionale in vista del picco che, sapevamo, ci sarebbe stato. Sono stato attaccato. Qualcuno mi ha chiamato sfigato. Qualcun altro mi ha persino detto di imparare da De Luca come si fa la politica. Credetemi. Avrei preferito continuare a leggere le offese, che le parole contenute in questa lettera che oggi il nostro Governatore ha inviato al Presidente Conte. Non è un grido di aiuto. È la presa di coscienza di un fallimento che solo i ciechi oggi non riconoscono. È uno scaricabarile di responsabilità istituzionali. Ma in questo scaricabarile quelli che per loro sono numeri, per me sono persone. Miei e vostri concittadini. Che ora rischiano di ammalarsi senza avere la garanzia di poter essere curati. Noi tutti rischiamo di ammalarci senza avere alcuna possibilità di accedere alle cure che la Costituzione garantisce come principio inviolabile. Il nostro Sceriffo scrive che ci aspettano dieci giorni di inferno. Era così anche dieci giorni fa. Questo ipotetico picco De Luca lo sposta avanti ed indietro, perché ormai non sa nemmeno più lui che cosa deve dirci. Solo proclami. Ma poi, se invece di ascoltare le sue parole, leggi i dati, il quadro è preoccupante. Aumentano i decessi. Aumentano i contagi, aumentano i ricoverati. Diminuiscono i posti negli ospedali. Nonostante l’adeguamento di Presidi come quello di Maddaloni e il Loreto Mare di Napoli. Eppure noi le stiamo rispettando le indicazioni. I nostri bimbi non escono. Le nostre aziende e le nostre attività sono chiuse. I nostri negozi hanno calato la saracinesca. Anche i nostri cani ormai hanno paura di uscire di casa. La cittadinanza sta facendo la sua parte. Forse perciò oggi De Luca ha capito, da buon campano, che il gioco delle tre carte non lo può fare più. Ed allora snocciola dati. Tutto ciò che ha richiesto al Governo Centrale. Tutto ciò che non ha ricevuto. Praticamente, il giorno dopo in cui il Presidente Conte di fatto assegna pieni poteri in materia sanitaria ai Governatori, De Luca alza le mani e fa un passo indietro. Qui da noi diciamo “si è parato la palla”. Ma quanto ci costerà, in termini di vite umane, questo giochetto? Che cosa di concreto De Luca ha messo in campo in queste settimane per prepararsi e prepararci all’esplosione del contagio? Da chi la vuole adesso la soluzione a questioni di tagli sanitari che anche lui ha perpetrato in questi anni? Eppure la cosa che mi spaventa di più è la mancanza di dialogo tra il Governo Regionale e quello Centrale, che pure hanno lo stesso colore politico. Sembra quasi una resa dei conti. Un additare la responsabilità al cretino di turno. De Luca denuncia il mancato invio di DPI e respiratori richiesti. Di Maio piange che la Germania si è tenuta le mascherine. Conte annuncia altri DPCM per Aprile. Intanto i giorni passano. Gli anziani e i più deboli sono allo stremo. I Sindaci fanno ciò che possono, ma senza un chiaro piano di azione vanno in difficoltà. Gli imprenditori contano i danni e le perdite. I lavoratori senza alcuna garanzia contrattuale e senza alcun ammortizzatore sociale, vivono con la paura di non poter mettere il piatto a tavola. E noi…noi speriamo che ce la caviamo. Perché poi, De Luca, ti presenteremo il conto. Ha ragione il mitico Verdone: De Luca è perfetto ed insuperabile come attore da sceneggiata napoletana. Ma a noi oggi non serve l’erede dell’ indimenticato Mario Merola. A noi oggi serve un Governatore. E Vincenzo De Luca ha dimostrato ancora una volta di essere solo chiacchiere e distintivo”.














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